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Sommàco maggiore

Rhus typhina  L.

Sommàco maggiore

Etimologia

Il genere, Rhus, sembra che derivi dal celtico rhudd, ‘rosso’, e allude al colore autunnale di alcune specie il cui fogliame si tinge rosso fuoco. La specie, typhina, ricorda che le infruttescenze a pannocchia, densamente aggregate, sono simili a quella della Typha (nome comune ‘Mazza-sorda’), specie erbacea palustre che possiede una tipica infiorescenza marrone spugnosa cilindrica.

Origine

È un’essenza originaria dell’America settentrionale; fu introdotta in Europa verso il XVII secolo, soprattutto a scopo ornamentale.

Note caratteristiche

Dai rami tagliati sgorga un liquido denso, bianco e velenoso. La caratteristica generale di tutte le specie che appartengono al genere Rhus è di possedere proprietà più o meno velenose. In molti casi le sostanze lattiginose che sgorgano per incisione sul tronco forniscono pregiate vernici, come per la Rhus verniciflua, originaria del Giappone, che produce una resina bianca che all’aria condensa, solidifica e diventa bruna, nota con il nome di ‘lacca’. Questa è utilizzata dai giapponesi come vernice per i loro famosi mobili laccati. Malgrado la loro tossicità le piante appartenenti al genere Rhus sono frequentemente impiegate in giardino perché molto ornamentali, in particolar modo per la loro intensa colorazione autunnale. Il Sommàco maggiore è un’essenza rustica che tollera l’inquinamento, sopporta bene la potatura, emette con facilità polloni, cresce in tempi brevi, non è molto longeva. Predilige posizioni soleggiate, si è naturalizzata in zone incolte e lungo i corsi di acqua. A scopo ornamentale è spesso impiegata la varietà ‘laciniata’ con foglie incise, leggere ed eleganti. A Milano non è frequente, lo si trova nelle piccole aree verdi di nuovo impianto.

Tronco e corteccia

Il tronco assume spesso forme bizzarre. È corto suddiviso in ramificazioni a palco. La corteccia è molto sottile: si presenta tomentosa, chiara nella pianta giovane, bruno scuro solcata negli esemplari adulti.

Sommàco maggiore
Sommàco maggiore
Cosa guardare

Rametti sono vellutati? Di che colore sono? Come sono disposti?
Foglie sono composte? Esiste un segmento terminale? Il picciolo della foglia è tomentoso? Che colore hanno in autunno?
Frutto le infruttescenze sono poste all’apice dei rami? Sono erette? Di che colore sono? Sono persistenti?

Da non confondere

Questo piccolo albero (4-5 metri di altezza) ha una serie di caratteri peculiari che rendono facile la sua identificazione. Primo fra tutti le infruttescenze a pannocchia di colore rosso-mattone persistenti durante l’inverno. Le foglie, formate da numerosi segmenti, sono lunghe e assumono una colorazione molto vistosa in autunno. Il portamento a palchi, una volta focalizzato, può essere di grande aiuto nell’identificazione.