Come osservare

Osservazione della pianta nella sua totalità

La pianta è un organismo modulare

La pianta cresce per accumulo progressivo di unità strutturali simili.
A differenza di quanto accade nella maggior parte degli animali, che sono organismi unitari (gli esseri umani sono esempi perfetti di organismi unitari), non si ha una forma fissa che si ingrandisce, ma una struttura complessa scomponibile in sub-unità, denominate moduli o metameri o, con termine più prorio, fitomeri, che possono essere contate e delle quali è possibile definire il bilancio di formazione e distruzione in termini numerici. Negli organismi modulari la cellula uovo fecondata si sviluppa e forma un’unità strutturale: il modulo, che a sua volta produce altri moduli uguali al primo. Il prodotto è una struttura ramificata ed immobile. Nell’accrescimento di una pianta superiore, il modulo fondamentale di costruzione sopra il terreno è la foglia con la sua gemma ascellare e l’associato internodo del fusto. Mentre il modulo si sviluppa e si accresce, una gemma produce nuove foglie, ciascuna delle quali porta una gemma posta alla sua ascella.
La pianta aumenta le sue dimensioni accumulando, ad ogni stagione vegetativa, questo tipo di moduli. Quando la pianta raggiunge la maturità sessuale compare un nuovo tipo di modulo associato alla riproduzione che, nel caso di una pianta superiore, è costituito dai fiori. I moduli specializzati per la riproduzione cessano, di solito, di formare nuovi moduli.

Metamero: unità strutturale ripetitiva composta da un nodo, dalla foglia in esso inserita, dalla gemma posta all’ascella della foglia e da una porzione di internodo.

Figura 1 - Rappresentazioni possibili di un metamero (da A. Bell, La forma delle piante, Zanichelli)

Alberi e arbusti

La caratteristica peculiare che distingue gli alberi e gli arbusti dalla maggior parte delle piante erbacee è il sistema di connessione che lega tra loro i moduli e li connette con l’apparato radicale. Nelle piante legnose la struttura di connessione non si decompone, ma lignifica e rende perenne la pianta. La maggior parte della struttura di un albero legnoso è formata da tessuti non più funzionali (morti), con un sottile strato di tessuti funzionali posti subito sotto la corteccia. Lo strato vivente rigenera continuamente nuovi tessuti e aggiunge strati di sostanza morta al tronco della pianta. La maggior parte di una struttura di un albero è una sorta di cimitero nel quale sono sotterrati i tessuti morti appartenenti al fusto degli anni passati.

Figura2 - La pianta come multiplo

(da Alex L. Shigo, Modern Arboricolture. A System Approach to the Care of Trees and Their Associates, ed. Shigo and Trees, 1991-2001)

Gli alberi hanno un accrescimento concentrato, per lo più, in senso verticale: la forma caratteristica di un albero come il cipresso, l’abete o la quercia è determinata dagli angoli con i quali si connettono tra loro i moduli che si sviluppano in tempi successivi, dalla lunghezza dei fusti e dagli internodi che li collegano. L’insieme dei moduli porta a una struttura caratteristica che può essere definita “architettura dell’albero”.

Piante perenni legnose: sono gli alberi o gli arbusti nei quali tronco e rami persistono e si accrescono anno dopo anno.

Albero: pianta legnosa di notevoli dimensioni, ramificata a partire da una certa altezza dal suolo, si distinguono tronco e chioma.

Arbusto: pianta legnosa di modeste dimensioni, ramificata dalla base.

1. Metamero:

  • individua il metamero della specie che stai analizzando e prova a disegnarlo.
  • come sono disposti i metameri?
  • qual è il portamento della pianta ? Arboreo o arbustivo?

Disegna il portamento della specie che stai studiando evidenziando l’angolo che si forma fra il tronco e l’inserzione dei rami primari.

Figura 3 - Sequenza di ramificazioni, dal tronco verso l‘esterno della chioma si susseguono i metameri più recenti (da Bruno Munari, Disegnare un albero, Zanichelli 1978)

 

Figura 4 - Regola generale: il ramo che segue è sempre più sottile del ramo che lo precede (da Bruno Munari, Disegnare un albero, Zanichelli 1978)

2. Ramificazione:

  • quanti rami partono dal tronco principale?

3. Chioma:

  • regolare
  • irregolare
  • fitta
  • rada

4. Forma della chioma:

  • Globosa
  • Espansa
  • Conica
  • Cilindrica
  • Piramidale

5. Inserzione dei rami sul tronco:

Osservare l’angolo che si forma fra il tronco principale e i rami che si dipartono da esso. Il tipo di angolo permette di comprendere la forma della chioma nel suo complesso:

  • angolo retto
  • angolo acuto
  • angolo acuto molto stretto, tale da costringere i rami a un andamento verticale parallelo al tronco
  • angolo ottuso

6. Rametto terminale d'inverno:

Le cicatrici sui rametti terminali hanno un aspetto caratteristico per ogni specie e possono essere d’aiuto per l’identificazione della pianta in esame. Quando cade la foglia con il suo picciolo, lascia sul rametto alcune cicatrici che indicano i punti di occlusione dei vasi di conduzione non più funzionali che entravano nella lamina fogliare. Normalmente ogni foglia porta una gemma all’ascella con il rametto: ne deriva che sopra ogni cicatrice fogliare si trova una gemma laterale.

All’inizio del risveglio primaverile, la gemma apicale, posta all’apice del rametto, è la prima che si dischiude. Mentre si sviluppa e si allunga, le foglie modificate che la proteggono, le perule, cadono e lasciano sul rametto cicatrici sottili e ravvicinate che si estendono per metà o per ¼ della circonferenza. Dove cadono le perule rimangono delle cicatrici ad anello in rilievo.
Le perule, a differenza delle foglie vere, non sono spaziate lungo il fusto, ma sono molto ravvicinate fra loro e contrassegnano la posizione della gemma terminale di ogni anno. La distanza fra due serie successive di cicatrici ad anello rappresenta l’accrescimento annuo della pianta.

  • che forma ha la gemma terminale?
  • possiede le perule?
  • che forma hanno le perule?
  • come sono disposte?
  • quante sono?
  • di che colore sono?
  • sono appiccicose?
  • sono lisce?
  • sono rugose?
  • esistono le gemme laterali? Dove sono inserite?
  • ci sono gemme quiescenti?
  • di che colore è la corteccia del rametto terminale?
  • sono presenti sul rametto le lenticelle? Che forma hanno?
  • disegna il rametto con la gemma apicale e indica come sono distribuite le lenticelle.
  • di quanti cm è cresciuta la pianta durante le due ultime stagioni vegetative?
  • la crescita è uguale a quella degli anni precedenti?
  • sono intervenute delle condizioni favorevoli o sfavorevoli per la pianta durante l’ultima stagione vegetativa deducibili dalla lunghezza della crescita del rametto?

Figura 4 - Ramo terminale di Ippocastano

7. Ramificazioni:

Osservazione dal rametto verso il tronco in direzione centripeta. Dopo avere individuato il rametto d’annata, passare da quest’ultimo al tronco e individuare i vari gradi di ramificazione. Il criterio da non dimenticare, come già detto, è il seguente: il ramo che segue è sempre più sottile di quello che lo precede.

Sul tronco osservare se l’albero in esame si suddivide:

  • in due ramificazioni
  • in tre ramificazioni
  • in quattro ramificazioni
  • in cinque ramificazioni
  • in sei ramificazioni

Figura 6 - Crescita a sei (Bruno Munari, 1978 da Disegnare un albero, Corraini Edizioni)

8. La foglia:

Nodo: è il punto dove le foglie si inseriscono sul fusto o sui rami.
Il sostantivo nodo si riferisce al fatto che spesso il fusto in questo punto è ingrossato; internodo è la distanza fra un nodo e quello successivo.

Come sono inserite sul rametto terminale?

  • opposte: due foglie per nodo (O)
  • alterne: una foglia per nodo (A)
  • a verticillo: tre o più foglie per nodo (V)
  • possiedono il picciolo?

     A                O               V        

Figura 7 - Inserzione delle foglie         

Figura 8 - Foglie alterne (A), agrifoglio.

Sono foglie semplici o composte?

Figura 9 - Chiave analitica per la classificazione delle foglie (da F. Venturelli, L. Virdi- 1999 Invito alla botanica, Zanichelli)

Figura 10 - Forma delle foglie (da F. Venturelli, L. Virdi- 1999 Invito alla botanica, Zanichelli)

Se è una foglia semplice che forma presenta?

  • Lineare
  • Lanceolata
  • Ovata-lanceolata
  • Ellittica
  • Ovata
  • Peltata
  • sagittata

Dopo aver disegnato una foglia della specie che stai studiando, rispondi alle seguenti domande (vedi Figura 9):

  • che forma ha la lamina?
  • a quale figura geometrica la puoi avvicinare?
  • il colore della pagina superiore è diverso da quello della pagina inferiore?

Nel caso di foglie composte, come si presentano:

  • palmate
  • ternate
  • pennate
  • paripennate
  • imparipennate
  • bipennate

Base e Apice della foglia

Base:

  • cuoriforme
  • troncata
  • arrotondata
  • asimmetrica

Apice:

  • troncato
  • arrotondato
  • acuto
  • acuminato

Margine della foglia

  • intero
  • liscio
  • spinoso
  • sinuoso
  • seghettato
  • doppiamente seghettato
  • dentato
  • doppiamente dentato
  • crenato                             

Nervature

Le nervature sono linee per lo più ramificate che formano un reticolo sulla lamina fogliare, visibile soprattutto nella pagina inferiore delle foglie. Le nervature più grosse costituiscono, nel loro decorso, un elemento significativo per la descrizione di una foglia. Le nervature sono il sistema di conduzione delle sostanze nutritive della foglia e costituiscono lo scheletro della lamina che, senza di esse, penderebbe priva di consistenza e sarebbe facilmente stracciata dal vento.

Che tipo di nervatura ha la foglia in esame:

  • retinervia
  • parallelinervia
  • penninervia
  • palminervia

9. Corteccia:

  • di che colore è la corteccia negli esemplari adulti?
  • di che colore è la corteccia nei rametti d’annata?
  • la corteccia è spessa oppure sottile?
  • si fessura in scaglie?
  • che forma possiedono le scaglie della corteccia?
  • a quale figura geometrica puoi avvicinare le scaglie della corteccia in esame?
  • si staccano con facilità?
Sughero Betulla Olmo

Figura 10 - Sughero, betulla, olmo (Bruno Munari,1978, illustrazione tratta da Disegnare un albero, Corraini Editore)

Questo materiale è tratto dal volume: Via per via gli alberi di Milano. Fabrizia Gianni, Editoriale Giorgio Mondadori, 2007, Milano