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Palma cinese

Trachycarpus fortunei  (Hook.) H. Wendl

Palma cinese

Etimologia

Il genere, Trachycarpus, deriva dal greco trachys “ruvido” e karpòs “frutto” in allusione ai frutti di alcune specie che sono scabri.

Origine

La pianta, originaria della Cina, è stata introdotta in Europa verso la metà del secolo scorso (1844) al solo scopo ornamentale. In Cina peraltro non si conosce allo stato spontaneo e si pensa che sia derivata dalla domesticazione di T. takil Becc. specie selvatica ormai rarissima in Cina e presente anche in India.

Note caratteristiche

La famiglia delle Arecaceae, più comunemente nota con la denominazione di Palmae, è una delle più importanti famiglie della Angiosperme Monocotiledoni comprendendo circa 2500 specie riunite in 215 generi. Il termine di Arecaceae, attualmente in uso, deriva dal genere Areca, il più rappresentativo della famiglia. Le palme sono diffuse principalmente nelle regioni tropicali e subtropicali, solo alcune di esse crescono nelle regioni temperate settentrionali. L’Europa, durante il Terziario, era ricca di palme ora ospita solo due specie spontanee, Phoenix theophrasti endemica dell’isola di Creta e Chamaerops humilis nota come Palma nana presente nel bacino occidentale del Mediterraneo ed in Italia con carattere relitto. Il genere Trachycarpus comprende eleganti palmizi inermi tra i quali, molto noto in Italia ed in Europa, il T. fortunei che possiede una particolare resistenza al freddo, sino a -15° sotto zero. Questo fatto ne ha determinato e ne determina un ampio uso come essenza ornamentale. Il suo clima ideale è quello della zona dei laghi lombardi dove è ampiamente diffusa nei parchi e nei giardini e dove si dissemina facilmente. Da tempo è presente a Milano nei parchi e nei giardini di edifici storici oltre che nel verde privato.

Foglie

Le foglie persistenti, sempreverdi, sono palmato-lobate appuntite con un diametro di 90-100 cm. Sono costituite da un robusto e
lunghissimo picciolo sub-cilindrico (1 metro!), chiamato rachide, di consistenza legnosa con margine spinoso e dentato. La lamina è divisa in segmenti lineari lunghi 40-60 cm incisi sino oltre la metà. I segmenti della lamina, rigidi e parallelinervi, sono chiamati ‘pinne’ ed hanno la forma a V con la nervatura della pinna sporgente nella pagina inferiore. Colorazione verde scuro superiormente, più chiara con sfumature grigio-glauco quella inferiore.

Palma cinese
Palma cinese
Cosa guardare

Corteccia di che colore è quando i resti dei piccioli sono caduti? Presenta delle caratteristiche rugosità ad anello?
Foglie che forma ha la lamina fogliare? Hanno il picciolo? Che forma hanno le pinne della lamina? Di che colore sono le foglie nella pagina inferiore?
Fiori sono singoli o riuniti in infiorescenze? Quando compaiono? Che colore hanno?

Da non confondere

Le palme hanno un aspetto inconfondibile, più difficile è l’identificazione della specie. Nel caso della Palma cinese alcune incertezze possono sorgere con l’unica specie spontanea presente in Italia, la Chamaerops humilis o Palma nana. È opportuno osservare con attenzione le foglie delle due specie e contare il numero dei segmenti nei quali sono suddivise: il Trachycarpus ne presenta circa 25-50, di più rispetto a quelli della Palma nana.