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Lagerstroemia, Albero di San Bartolomeo

Lagerstroemia indica  L.

Lagerstroemia, Albero di San Bartolomeo

Etimologia

Il genere, Lagerstroemia, ricorda l’amico di Linneo, Magnus von Lagerström, direttore della Compagnia delle Indie (1696-1759). La specie, indica, si riferisce ai luoghi di origine, che sono i paesi dell’Asia orientale.

Origine

È un’essenza originaria della Cina, del Giappone e dell’Indonesia.

Note caratteristiche

La Lagerstroemia indica è stata introdotta nel nostro continente, proveniente dalla Cina, verso la metà del XVIII secolo. La copiosissima fioritura prolungata nel tempo e l’eleganza del portamento la rendono una specie molto apprezzata per i giardini e per le alberature stradali. Pur essendo diffusa non tende a naturalizzarsi. I primi fiori si schiudono abitualmente verso la fine d’agosto: da qui il nome comune di albero di San Bartolomeo. Può essere allevata ad alberello con chioma arrotondata soprattutto lungo le strade, mentre nei parchi e nei giardini è più apprezzata la forma ad arbusto con numerosi rami aperti e contorti che partono da terra. Pianta rustica, immune da malattie, resiste all’inquinamento e cresce un po’ dovunque, anche se predilige la posizione soleggiata e in genere il clima mite.

Rametti

I rametti dell’annata hanno una caratteristica sezione quadrangolare

Lagerstroemia, Albero di San Bartolomeo
Lagerstroemia, Albero di San Bartolomeo
Cosa guardare

Rametti che sezione hanno? Come sono inserite le foglie?
Fiori quanti sono i petali? Il margine del petalo è liscio?
Corteccia è presente la corteccia? Si riconoscono delle placche irregolari?

Da non confondere

La corteccia, liscia sottile di colore chiaro, le vistose infiorescenze a pannocchia terminali, i rametti a sezione quadrangolari permettono una facile identificazione.