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Tiglio nostrano

Tilia platyphyllos  L.

Tiglio nostrano

Etimologia

Il genere, Tilia, deriva dal greco ptilon, ‘ala’, e si riferisce alla caratteristica brattea appiattita e allungata posta lateralmente sul peduncolo delle infiorescenze. La specie, platyphyllos, è parola composta dal greco formata da platys, ‘largo’ e phyllos, ‘foglia’ evidenzia l’ampiezza della foglia, maggiore di quella delle altre specie di Tiglio.

Origine

Il Tiglio nostrano occupa un vasto areale centro-europeo. Predilige i boschi umidi di latifoglie dove si trova associato all’olmo, al frassino, all’ontano e al faggio. In Italia è diffuso in tutte le regioni dal piano 1200 metri di altitudine.

Note caratteristiche

È un’essenza considerata da sempre una pianta sacra per la bellezza, il profumo e le numerose proprietà medicinali. Il tiglio è il simbolo dell’amore coniugale fedele. Nel Nord Europa è considerato un vero e proprio nume protettore della famiglia ed è piantato presso ogni fattoria. Da sempre abbellisce le piazze ed i luoghi pubblici dove si tenevano le manifestazioni più importanti della vita cittadina. La popolazione francese durante l’ultima guerra si alimentava con una farina fatta miscelando farina di orzo e farina ottenuta dalle foglie di tiglio che contengono un’alta percentuale di azoto. I fiori, delicatamente profumati e ricchi di nettare, forniscono un ottimo miele. Il legno è molto ricercato perché leggero, bianco, flessibile e poco soggetto ai tarli. Può essere lavorato facilmente senza che si scheggi ed è impiegato soprattutto per manufatti di ebanisteria. Il carbone, che si ottiene dal legname raccolto dai boschi cedui di tiglio, ha numerosi utilizzi fra i quali ricordiamo la fabbricazione della polvere pirica e del carboncino da disegno. Le fibre della corteccia, ottenute per macerazione in acqua, sono molto resistenti e vengono utilizzate per fabbricare stuoie, sacchi e corde. È un’essenza pluricentenaria. Si racconta che in Germania, a Staffelstein, vegeti un Tiglio di 1900 anni che risale ai tempi di Nerone! Ampiamente coltivato a Milano nei parchi storici e nei nuovi quartieri per i suoi notevoli pregi estetici, si utilizza sempre più spesso nelle alberature cittadine perché resiste bene alle frequenti potature.

Foglie

Le foglie sono semplici con un breve picciolo pubescente (4-6 cm). La lamina fogliare è cuoriforme con base asimmetrica, apice acuminato e margine finemente seghettato. Le nervature sono marcate. La pagina superiore è di color verde intenso lucido, quella inferiore è verde chiaro per la presenza di gruppi di peli biancastri all’ascella delle nervature principali.

Tiglio nostrano
Tiglio nostrano
Cosa guardare

Rametti di che colore sono? Sono tomentosi?
Foglie hanno il picciolo? Quanto è lungo? Il picciolo è tomentoso? L’apice della lamina è appuntito? Dove sono disposti i peli nella pagina inferiore della foglia?

Da non confondere

I fiori e i frutti delle specie di Tiglio sono un sicuro carattere di identificazione per il genere Tilia. Il problema si pone se si cerca di riconoscere le  specie. È necessario osservare con attenzione le foglie.