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Magnolia

Magnolia grandiflora L.

Magnolia

Etimologia

Il genere Magnolia fu dedicato da Linneo a Pierre Magnol, professore di medicina e direttore del Giardino Botanico di Montpellier, vissuto fra il 1638 e il 1715. La specie, grandiflora, si riferisce ai grandi fiori profumati che ornano la pianta.

Origine

È essenza originaria delle regioni centrali dell’America e del sud degli Stati Uniti. In Italia è presente solo come essenza ornamentale. La prima pianta di Magnolia grandiflora è giunta in Europa agli inizi del XVIII secolo.

Note caratteristiche

Le Magnoliaceae rivestono grande importanza per i fitopaleontologi perché sono considerate le prime piante “a fiori” comparse sulla Terra; lo attestano alcuni reperti fossili risalenti al Cretaceo (80 milioni di anni fa). In quel periodo le piante appartenenti a questa famiglia vivevano su un territorio assai esteso che raggiungeva e interessava anche la Groenlandia, l’Islanda e lo Spitzbergen. Pur non essendo giunti fino a noi fossili di fiori delle più antiche Angiosperme, i botanici ritengono che i fiori delle Magnoliaceae presentino tutte le strutture primitive dalle quali, per un lungo processo evolutivo, sono derivati i fiori delle Angiosperme che noi oggi conosciamo. Il fiore primitivo è così ipotizzato: si trova sulla parte terminale di un ramo che a sua volta costituisce l’asse comune sul quale si dispongono, a spirale e su diversi livelli, gruppi di foglie modificate che formano, in sequenza: il calice, la corolla, la parte maschile (stami) e all’apice, la parte femminile (carpelli). La struttura sopra descritta ricorda il bellissimo fiore della M. grandiflora. Quest’ultimo unitamente al lucido fogliame verde ha reso la pianta una tra le specie più apprezzate dal punto di vista paesaggistico. Esistono anche le magnolie a foglie caduche con fioritura precoce, prima delle foglie che provengono dall’Estremo Oriente. Ne esistono numerose varietà orticole che vengono ampiamente utilizzate come essenze ornamentali nei giardini e nei nuovi impianti urbani; fra queste ricordo la M. stellata e la M. x soulangiana.

Foglie

Le foglie sono persistenti, semplici con un breve picciolo. La lamina è ellittica con la parte mediana più ampia e l’apice acuminato. Il margine è liscio e rivolto verso il basso. Sono di consistenza coriacea, la pagina superiore è verde scuro lucida, quella inferiore si presenta tomentosa di color bruno ruggine. È molto marcata la nervatura centrale dalla quale dipartono 8-12 nervature secondarie per lato.

Magnolia
Magnolia
Cosa guardare

Rametto terminale sono presenti le cicatrici dei piccioli fogliari?
Fiori dove sono posti? Sono eretti? Quanti sono i tepali? Sono profumati? Sull’asse fiorale sono visibili delle cicatrici puntiformi? Quali strutture fiorali hanno lasciate le varie cicatrici presenti sull’asse fiorale?
Gemme di che colore sono? Quante foglie modificate le proteggono?
Frutti i semi che colore hanno? Sono profumati?

Da non confondere

Le lucide foglie persistenti, i grandi fiori bianchi, l’infruttescenza che ricorda i coni di alcuni pini non pongono incertezze nell’identificazione della M. grandiflora.