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Cipresso dell'Arizona

Callitropis glabra (=Cupressus arizonica) Greene

Cipresso dell'Arizona

Etimologia

Il genere, Cupressus, termine già in uso presso i romani, deriva dal greco kypàrissos e potrebbe riferirsi all’isola di Cipro a testimonianza dell’origine orientale della specie più nota di questo gruppo il Cipresso comune. La specie, arizonica, indica il luogo d’origine dell’essenza in esame, le montagne dell’Arizona.

Origine

Pianta originaria degli Stati Uniti occidentali, Arizona e Nuovo Messico.

Note caratteristiche

È un’essenza introdotta in Europa agli inizi del 1900, dove viene utilizzata come pianta ornamentale e come specie forestale. Una caratteristica del Cipresso dell’Arizona è quella di possedere piccole foglie squamiformi così strettamente embricate da non permettere di vedere il rametto sottostante se non quando cadono. Il Cipresso dell’Arizona è privo di gemme e la protuberanza “fogliosa” che si può osservare sui rami terminali si trasforma nel rametto l’anno successivo. Durante l’inverno, pur essendo un’essenza sempreverde, rallenta la crescita per riprenderla la primavera successiva. Il legno è durevole e profumato. È una pianta rustica, cresce bene sui suoli asciutti e non risente della siccità. Viene inoltre utilizzata per la formazione di siepi frangivento, per i viali, nei cimiteri e per le linee di confine.

Foglie

Le foglie sono sempreverdi, a forma di squama a sezione quadrangolare a spigoli arrotondati, molto piccole (2 mm) e strettamente addossate al rametto. Sono dentate e ricoperte di cera; possiedono una piccola ghiandola ed hanno un odore sgradevole. L’olio secreto dalle ghiandole è probabilmente una forma di adattamento al fine di ridurre la perdita d’acqua. Nei giardini è spesso coltivata la cv. ‘Glauca’ che presenta un fogliame chiaro dalle sfumature argentee.

Cipresso dell'Arizona
Cipresso dell'Arizona
Cosa guardare

Foglie che forma hanno le foglie? Come sono disposte sul rametto?
Pigne che forma hanno? Che colore hanno a maturità? I semi sono alati? Sono persistenti dopo che si sono aperte?

 

Da non confondere

L’osservazione delle foglie (presenti per tutto l’anno) e della pigna, che impiega due anni per arrivare a maturazione ed è persistente sulla pianta, facilitano l’identificazione. Le strutture riproduttive necessitano di un’osservazione approfondita perché sono poco evidenti.