Trova il tuo albero
Catalpa, Albero dei sigari
Catalpa bignonioides Walter
Etimologia
Il genere, Catalpa, sembra che si riferisca a quello di una tribù pellerossa, i Catawba, nel cui territorio fu osservata la pianta per la prima volta. La specie, bignonioides, ricorda l’abate di San Quintino, Giovanni Bignon, vissuto nel secolo XVIII.
Origine
È un’essenza originaria delle regioni meridionali e orientali dell’America, importata in Europa nel XVIII secolo e qui si è diffusa a scopo ornamentale e paesaggistico.
Note caratteristiche
È una pianta che cresce spontanea nei boschi dei paesi attorno al Golfo del Messico, specialmente lungo i banchi sabbiosi che fronteggiano e accompagnano verso il mare i grandi fiumi della Florida e della Georgia. È stata portata in Europa – più precisamente in Francia – per la prima volta al principio del XVIII secolo, da una regione del Mississippi o della Carolina del Sud: per questo motivo in Francia è ancora nota come Catalpa della Carolina. In Europa si è perfettamente acclimatata ed è coltivata a scopo ornamentale per la chioma e le vistose infiorescenze. Cresce in terreni di qualsiasi natura, resiste all’inquinamento, non sopporta le basse temperature. In ambienti con clima freddo vegeta lentamente e non fiorisce. Il legno non è pregiato e si usa per fabbricare prodotti che stanno all’aperto: mostra infatti una certa resistenza all’acqua. A Milano è possibile ammirarla nei parchi, nei giardini, nelle piccole piazze; non è utilizzata per alberature data l’ampiezza della sua chioma. Pure presente a Milano è la specie Catalpa speciosa (Warder) Engelm. molto simile alla pianta descritta, ma con foglie non maleodoranti se strofinate.
Foglie
Le foglie sono semplici con un lungo picciolo. Sono inserite opposte o a verticilli di tre. La lamina fogliare è cuoriforme, molto espansa (diametro di 15 e più cm per una lunghezza di 10-30 cm) con apice acuto. Il margine è intero e sinuoso. Presentano una bella colorazione verde chiaro nella pagina superiore, verde-grigio con lieve tomentosità in quella inferiore. Stropicciate tra le mani emanano un odore pungente e sgradevole. Le nuove foglie presentano una tinta purpurea.
Cosa guardare
Foglie hanno il picciolo? La lamina è più larga o più lunga? Di che forma è la cicatrice lasciata dal picciolo fogliare? Stropicciate hanno un odore caratteristico?
Fiori è distinguibile il calice dalla corolla? Che colore ha la corolla? Il fiore è profumato?
Frutti che forma ha il frutto? Sono singoli o affiancati a gruppi? Sono più lunghi o più larghi? Sono persistenti?
Da non confondere
Qualche confusione può insorgere con la Paulownia tomentosa. Le due piante hanno in comune una chioma molto espansa e grandi foglie di un bel verde brillante. Diversità mostrano nel fiore, nell’inserzione delle foglie e nel frutto. Questo ultimo in Paulonia è una capsula ovoidale piena di piccolissimi semi alati, a lungo persistente, presente sulla stessa pianta a vari stadi di maturazione (vedi scheda Paulonia).